Istruzioni per la coltivazione
Succulente varie
PRIMAVERA/ESTATE: le piante, appena le temperature notturne lo consentono (ovvero quando si stabilizzano interno ai 12/14 C, per alcune piante anche meno), devono essere collocate all'esterno, inizialmente in posizione ombreggiata, per poi spostarle progressivamente verso posizioni più soleggiate (in questo modo le piante hanno tempo di abituarsi al Sole, senza ustionarsi). Nota: alcune piante, come le Aloe più piccole, le Haworthia e i Lithops, crescono molto meglio in mezz'ombra, piuttosto che al Sole pieno. Durante il periodo più caldo, le piante andranno bagnate abbondantemente circa una volta alla settimana e concimate una volta al mese, con un prodotto specifico per succulente. Durante i periodi più freschi, come in primavera e in autunno, le bagnature vanno diradate. In generale vale la regola che il terreno va bagnato solo dopo essersi asciugato.
AUTUNNO/INVERNO: quando le temperature scendono troppo, le piante vanno portate in casa o in serra, dove devono essere collocate alla luce, la più brillante possibile, sempre compatibilmente con il genere di pianta, e bagnate saltuariamente, con poca acqua (una volta circa ogni mese e mezzo/due mesi). Durante l'inverno, non si concima. Inutile dire che sono oggetto di tale trattamento le piante collocate in vasi forati (dotati di drenaggio).
Alcuni generi e specie, come Lithops, Aloe variegata, Aloe polyphylla, molte Echeveria, alcune Agave, Aeonium, molte bromeliacee (Abromeitiella, Puya, Deuterochonia etc.) possono essere tenute all'esterno, anche d'inverno, con un minimo di protezione (proteggendole da pioggia e neve, addossandole a muri o con coperture mobili, come serrette o tessuto non tessuto). Durante l'inverno, le piante coltivate all'esterno non vanno mai o quasi mai bagnate nei mesi che vanno da Novembre ad Aprile (solo nel caso in cui si notasse che le piante si disidratano dare poca acqua nelle giornate più calde). A questa norma fa eccezione Aloe polyphylla che, sia se coltivata all'interno che all'esterno, deve essere bagnata anche d'inverno, non sopportando la siccità prolungata (in inverno evitare di bagnare la pianta al centro della rosetta di foglie, pena marcescenze).
Attenzione alle temperature invernali delle serrette che, essendo piccole, in una giornata invernale mite possono raggiungere temperature eccessive, deleterie per le piante (tenere sempre aperto uno spiraglio nella parte più alta della serretta per fare circolare aria e scaricare le temperature eccessive).
Euphorbiacee
PRIMAVERA/ESTATE: le piante, appena le temperature notturne lo consentono (quando si assestano intorno ai 12 C di minima), devono essere collocate all'esterno, inizialmente in posizione ombreggiata, per poi spostarle progressivamente verso posizioni più soleggiate (in questo modo le piante hanno tempo di abituarsi al Sole, senza ustionarsi). Durante il periodo più caldo, le piante andranno bagnate abbondantemente circa una volta alla settimana e concimate una volta al mese, con un prodotto specifico per succulente. Durante i periodi più freschi, come in primavera e in autunno, le bagnature vanno diradate. In generale vale la regola che il terreno va bagnato solo dopo essersi asciugato.
A tali regole deroga la specie Euphorbia milli, i suoi ibridi e le selezioni da fiore: durante la bella stagione, con il caldo, queste piante devono essere bagnate molto più spesso, almeno il doppio, e concimate anche ogni 15 giorni, con un concime per piante fiorite, al fine di sostenerne la fioritura.
AUTUNNO/INVERNO: quando le temperature notturne scendono troppo (sotto 8 C), le piante vanno portate in casa o in serra. Qui dovranno essere collocate alla luce, la più brillante possibile e bagnate da saltuariamente, con poca acqua, a mai, in base alla specie, sino alla bella stagione. Le eventuali foglie presenti al momento in cui le piante vengono ricoverate solitamente cadono durante i mesi invernali. Durante l'inverno, non si concima. Le euphorbiacee che non necessitano di protezioni e possono essere coltivate perennemente all'esterno sono molto poche (Euphorbia resinifera etc.).
Se le piante vengono coltivate perennemente in casa, bagnarle saltuariamente durante la bella stagione, con poca acqua, molto meno d'inverno, e tenerle il più vicino possibile alla luce.
Cactacee
Anche se alcune cactacee, rustiche o meno, hanno esigenze specifiche, è possibile riassumere le pratiche colturali come segue:
PRIMAVERA/ESTATE: le piante, appena le temperature notturne lo consentono (quando non gela più), devono essere collocate all'esterno, inizialmente in posizione ombreggiata, per poi spostarle progressivamente verso posizioni più soleggiate (in questo modo le piante hanno tempo di abituarsi al Sole, senza ustionarsi). Durante il periodo più caldo, le piante andranno bagnate abbondantemente circa una volta alla settimana e concimate una volta al mese, con un prodotto specifico per succulente. Durante i periodi più freschi, come in primavera e in autunno, le bagnature vanno diradate. In generale vale la regola che il terreno va bagnato solo dopo essersi asciugato.
AUTUNNO/INVERNO: quando le temperature scendono troppo, le piante non rustiche vanno portate in casa o in serra riscaldata. Qui devono essere collocate alla luce, la più brillante possibile, sempre compatibilmente con il genere di cactus, e bagnate saltuariamente (poche volte in tutto l'inverno), con poca acqua. Durante l'inverno, non si concima. Per lo svernamento delle piante rustiche, invece, vedi sopra.
NOTA FONDAMENTALE! La maggior parte dei cactus è in grado di sopportare le temperature invernali italiane (escluse quelle delle zone montane) all'esterno e senza danni, con un minimo di protezione (vanno riparati da pioggia e neve addossandoli a muri o collocandoli all'interno di serre o tunnel non riscaldati); alcune cactacee, addirittura, non necessitano di protezioni contro pioggia e neve, come alcune Opuntia.
Le cactacee rustiche si trovano molto meglio all'esterno, d'inverno, al freddo, che in casa al caldo: il secco, il freddo e la luce invernali sono elementi favorevoli al benessere della pianta, alla crescita, alla fioritura e alla resistenza alle avversità.
Le piante coltivate all'esterno d'inverno non devono essere più bagnate da inizio/metà Ottobre (dipende dall'andamento climatico: se il tempo, ad Ottobre, è ancora caldo, si può continuare a bagnare, diminuendo quantità e frequenza, sino a quando il tempo lo consente, ovvero quando le giornate e le notti sono troppo fresche e le piante cominciano a non consumare più acqua) sino alla primavera successiva, indicativamente sino ad Aprile.
Attenzione alle temperature invernali/primaverili di serre, serrette e tunnel che, essendo spesso strutture piccole, in una giornata invernale mite o, ancor più, primaverile, possono raggiungere velocemente temperature eccessive, deleterie per le piante. Un rimedio potrebbe essere quello di tenere una apertura della serra aperta, quando non riscaldata (ovviamente non una apertura esposta alle intemperie: preferire quella rivolta verso un muro o, comunque, il lato più protetto): da qui drenerà umidità e calore eccessivo. In primavera i cactus dovranno essere prontamente liberati dalle protezioni, al fine di evitare le solite temperature eccessive che si risolvono, quasi sempre, con gravi danni alle piante.
Caudiciformi
PRIMAVERA/ESTATE: le piante, appena le temperature notturne lo consentono (ovvero quando si stabilizzano intorno ai 15 C), devono essere collocate all'esterno, inizialmente in posizione ombreggiata, per poi spostarle progressivamente verso posizioni più soleggiate (in questo modo le piante hanno tempo di abituarsi al Sole, senza ustionarsi). Durante il periodo più caldo, le piante andranno bagnate abbondantemente circa una volta alla settimana e concimate una volta al mese.
Per le caudiciformi più sensibili ai marciumi è bene far asciugare il substrato, prima di bagnare nuovamente. Durante i periodi più freschi, come in primavera e in autunno, le bagnature vanno diradate.
AUTUNNO/INVERNO: poche specie di caudiciformi esotiche possono essere coltivate all'esterno, d'inverno, salvo in alcune località del Sud Italia: in linea generale, quando le temperature scendono stabilmente al di sotto dei 12 C, le piante vanno portate in casa o in serra. Qui devono essere collocate alla luce, la più brillante possibile, e bagnate saltuariamente, con poca acqua, circa una volta al mese o anche mai (se la pianta è a riposo), in base alla specie (calibrare quantità e tempi alle condizioni di coltivazione: condizioni più luminose, più calde, più acqua, più fresche, meno luminose, meno acqua). Durante l'inverno non si concima, se la pianta non è a vegetazione invernale.
Adenium
PRIMAVERA/ESTATE: le piante, appena le temperature notturne lo consentono (ovvero quando si stabilizzano intorno ai 15 C), devono essere collocate all'esterno, inizialmente in posizione ombreggiata, per poi spostarle progressivamente verso posizioni più soleggiate (in questo modo le piante hanno tempo di abituarsi al Sole, senza ustionarsi). Durante il periodo più caldo, le piante andranno bagnate abbondantemente circa due volte alla settimana e concimate un paio di volte al mese con un concime dei piante fiorite (curare che la concentrazione sia leggermente più blanda di quella consigliata sulla confezione del concime). Durante i periodi più freschi, come in primavera e in autunno, le bagnature vanno diradate. Generalmente gli Adenium, durante la fase di crescita, non amano la siccità prolungata che provoca l'interruzione della fioritura ed una crescita stentata.